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Vimine
Questo salice è un arbusto più che un albero e non viene capitozzato come gli altri salici per produrre verghe diritte. Viene invece taglialo al livello del terreno una volta l'anno, in modo che possa produrre una massa di fusti lunghi e flessibili, detti vimini, ideali per ceste da lavoro. In passato, c'era una grande richiesta di questo materiale per la fabbricazione di nasse per pesci e per aragoste, sedie e innumerevoli altri oggetti, comprese le borse per la spesa. Ancor oggi, in Italia, il vimine viene coltivato, anche se poco diffusamente e usato sia per rimedi terapeutici sia per la fabbricazione di ceste.
Come per gli altri salici, i rami del vimine, destinati alla lavorazione, vengono scortecciati o lasciati integri. L'operazione con cui si eliminano le ramificazioni laterali si chiama mondatura. Scelti e divisi secondo l'altezza, i vimini vengono affastellati; successivamente si pongono a macerare nell'acqua per riattivare il movimento della linfa fino al momento dello scortecciamento. Questa operazione può essere eseguita a mano o a macchina; entrambi i casi richiedono però la ripresa del movimento della linfa. Mentre per il salice bianco è questo l'unico momento in cui effettuare lo scortecciamento, per il vimine, invece, si può in ogni momento ricorrere al trattamento con vapore o con acqua calda.
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Il vimine è comunemente coltivato lungo l'acqua, talvolta appositamente per fornire vimini per la fabbricazione di ceste.
Il vimine viene capitozzato e produce molti germogli dalla rapida crescita. Altezza: fino a 10 m.
Le foglie sono molto lunghe e strette, verdi sopra con un fitto tomento argenteo sotto. Sono nettamente acuminate e intere; i margini appaiono lievemente ripiegati sulla pagina inferiore.
I rami diritti e flessibili sono tomentosi da giovani; gli amenti maschili e quelli femminili crescono su rami separati prima che spuntino le foglie.
I margini fogliari sono ripiegati verso i l'interno
