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Liquid Sky

Slava Tsukerman

1982, 112', colore

https://en.wikipedia.org/wiki/Liquid_Sky

Margareth, modella androgina nella New York bagnata dalla new wave, vive una vita complicata barcamenandosi tra il ricordo dei trascorsi di un passato opprimente, un presente non meno asfissiante e un rapporto con la fidanzata Adrian che — persa tra le sue velleità artistiche e lo spaccio di eroina — non sembra aver chiaro cosa fare della propria vita.

In mezzo a questo turbinio di modelli, fotografi di moda, giornalisti di rotocalchi e artisti falliti si inserisce — come se le cose non fossero già difficili di loro — un extraterrestre che decide di far atterrare la propria astronave proprio sul tetto dell'edificio dell'attico di Margareth. Di cosa è alla ricerca questa creatura aliena? Di eroina anche lui come i clienti di Adrian, però la creatura si accorge che ci sono sostanze prodotte dal metabolismo umano che sono anche più potenti dell'eroina e sono quelle prodotte durante l'orgasmo. Peccato che estrarre tali sostanze provochi la morte del produttore...

"Liquid Sky" è uno di quei film che si portano appresso un aura di mistero, talvolta, dopo averli visti, avresti voluto che tale mistero si fosse mantenuto, ma in altri — e più rari — si scopre un piccolo tesoro: il film di Tsukerman rientra appieno nella seconda categoria.

La pellicola è una piccola (ovviamente parziale e rimaneggiata per esigenze di spettacolo) testimonianza della New York di quel periodo, oltre che una storia di liberazione personale con è difficile non solidarizzare. Sono splendidamente fotografate (sia nei personaggi che nelle immagini vere e proprie) le sub-culture metropolitane di quel periodo e la vivace follia che la contraddistingueva. La spesa per il film sarà stata minima ma questi limiti non hanno impedito di costruire un prodotto curato pur nelle ristrettezze (penso ci sia solo un set in tutto il film, il resto saranno più o meno riprese fatte nei luoghi reali: un paio di appartamenti e una discoteca), anche certi effetti ottici — pur usando tecnologie che oggi fanno sorridere — non sono privi di fascino, o almeno sono usati con gusto.

Curiosità

Nell'articolo che accompagna il DVD si fa notare che le musiche originali sono state composte:

presso un non meglio identificato: "Public Access Synthesizer Studio"

Una ricerca su Wikipedia porta a questo risultato:

https://en.wikipedia.org/wiki/Harvestworks#Studio_PASS

Nei titoli di coda si fa riferimento a questa struttura, in effetti,

con l'acronimo: "PASS".

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