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RAIDERS

Il pianeta è invaso dai data center. I computer non sono diventati intelligenti, ma continuano a essere insostituibili per memorizzare le enormi quantità di informazioni generate ogni giorno. Ogni informazione è al sicuro, copiata in centinaia di backup ridondanti che garantiscono la sua accessibilità anche in caso di un guasto ad altri data center. I data center consumano la maggior parte dell'energia prodotta, per lo più da fonti rinnovabili, e sono quasi tutti autosufficienti, tranne alcuni relitti del decennio scorso. I data center sono i magazzini di memoria usati dalla maggior parte dell'umanità: pensieri, comunicazioni, eventi, tutto può essere contenuto in queste grandi città della memoria. Triliardi di informazioni sono memorizzati e duplicati ogni giorno secondo una strategia distribuita, che rende praticamente impossibile perdere un'informazione, un dato. Nei primi tempi squadre di tecnici addetti alla manutenzione erano dislocate in ogni data center, allo scopo di mantenerli in funzione. Intorno al 2097 hanno preso piede i data center low cost, della dimensione di circa 25 ettari e con una capacità di 56 ZB. Non durano più di qualche anno, ma è veramente economico produrli, e quando danno problemi se ne può installare uno nuovo di fianco a quello rotto. Le comunicazioni avvengono unicamente senza fili, usando la maggior parte dello spettro radio visto che nel frattempo abbiamo superato la ridicola distinzione tra diversi sistemi di trasmissione dei dati.

Dopo secoli di sistemi imperfetti, ingombranti e lenti finalmente la memoria è totalmente sotto controllo. Nessuno può più dire “non mi ricordo”, e questo va dai primi battiti di ciglia dell'infanzia fino all'ultimo respiro, e tutto rimane in eredità ai parenti. Non fate confusione: la grande maggioranza delle informazioni è privata, condivisa solo con le persone più intime. Questo fa sì che per i grandi eventi pubblici, ognuno abbia un ricordo leggermente diverso, memorizzato in modo completamente separato e duplicato indipendentemente dagli altri. Sarebbe inammissibile negare l'individualità di ogni persona confondendo i suoi ricordi con una versione “oggettiva” e condivisa delle proprie memorie. Ogni informazione è scomposta in frammenti casuali, criptati in modo da essere comprensibili solo al legittimo proprietario e ai suoi intimi. Ogni frammento è distribuito a cascata nei data center – stimiamo che ogni data center contenga circa il 2% delle informazioni complessive – ma è inutilizzabile se non può essere ricomposto con gli altri frammenti. È un sistema incredibilmente semplice ed efficiente.

La signora Q fa un sogno strano. Si sveglia all'improvviso, prende un tranquillante e controlla se lei o qualcuno della sua famiglia ha già fatto un sogno simile. Ci vuole un po' di tempo a scorrere tutto, ma non si è ancora decisa ad aggiornare l'interfaccia bioinfo. Sembra di no, che nessuno abbia mai fatto un sogno simile. Le banche dati pubbliche, riempite con le informazioni dei defunti senza eredi, non sono molto affidabili: i sener sono quasi tutti persone con problemi della psiche, difficoltà di comunicazione bioinfo, lavoratori. Q si accerta che il sogno sia registrato, insieme alle sue senzazioni al risveglio e alla ricerca di confronti. Il tranquillante inizia a fare effetto, e si riaddormenta.

I sogni strani, i brevi flashback, sono causati dai RAIDERS. Lavoratori senza memoria. Abitanti della terra ferma. Stanno distruggendo i data center. Stanno cancellando la memoria dell'umanità. Chi potrebbe avere uno scopo tanto ignobile?

(pensa a The Machine Stops, Matrix)

Tutte le terre emerse sono occupate dai data center. All'inizio qualche ottimista pensava che avremmo semplicemente iniziato a vivere in orbita, lasciando i lavoratori a terra, in piccole enclave dove erano ancora necessari. Ma i muscoli flaccidi dei nati in orbita non erano solo un brutto vedere, erano una malattia che ancora non siamo riusciti a curare.

I marziani hanno sempre pensato che la Terra fosse destinata a una fine rapida, quando si sono trasferiti. Si sbagliavano. Ora si divertono a conquistare la frontiera per non morire di fame. E noi viviamo sull'acqua. Il 75% del pianeta. Il 90% delle forme di vita. E noi. A terra, la nostra memoria.

Due cose sono rese impossibili dalla nostra memoria: la violenza, e il ritorno a terra. La violenza è talmente incisa nelle memorie dei nostri antenati, in modo indelebile, che nessuno – nessuno – si macchierà mai più del minimo gesto di violenza. Sarebbe come commettere un suicidio – una pratica diffusa nei secoli scorsi, ormai totalmente scomparsa.

Il RAID, come lo chiamano i tecnici, ha recentemente raggiunto nuovi traguardi di capacità e velocità di recupero delle informazioni.

La signora Q ha fatto un altro strano sogno.

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