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Simile a {t1039}, ma fg. con dentatura grossolana e irregolare; denti non aristati; fg. cauline sessili; fi. generalm. grandi con sepali di 7-8 mm e petali di 8-10 X 15-20 mm; fr. ellittico, arrotondato alle due estremità ; valve senza nervi evidenti; semi visibili in trasparenza; stilo 4-8 mm.SE-Europ.Lig. e Pen. (soprattutto sui rilievi, esci. Puglia) fino alla Sila: R.; coltiv. e frequentem. inselvatichita nell'It. Sett. -Bibl: Landi, Archivio Bot. 9: 104 (1933).Nota - Nonostante il nome è specie per lo più perenne, solo eccezionalm. annua. Viene comunem. coltivata per i fi. e le silique il cui setto, argentino è lungam. persistente.
Liguria
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
↓ Pianta perenne erbacea
1040
L.
(= L. biennis Moench)
Lunaria meridionale; Erba d'argento
2969003
H scap
⚇ Biennale
4-10 dm
Forre, rupi umide ed ombrose, nel piano mediterraneo o submediterraneo.
da 0 a 900 m
da Aprile a Giugno
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| 1 Radici sottili. - Il tipo coltivato e spesso subspontaneo Sp. Lunaria annua subsp. annua
| 1 Radici carnose ingrossate. - Il tipo selvatico, la cui presenza è accertata pr. Trento, a Firenze (Certosa), S. Marino, M. Velino, Albano Laz., Camp. (Nap. a Camaldoli, M. Bulgheria) e forse a Varallo Sesia, però certo più diffuso Sp. Lunaria annua subsp. pachyrhiza