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Gp. Centaurea rupestris

Specie perenni con fg. verdi-scabre, le inf. bipennatosette con segni, apicale non maggiore dei lat; squame sui lati con ciglia pettinate ed all'apice con una spinula ± pungente; fi. gialli o giallo-rosei. Alle stirpi presenti da noi si collegano ancora C. macedonica Boiss. della Grecia, C. mannagettae Podp. della Bulgaria e C. kosaninii Hayek dell'Albania; inoltre {t4205} (a) si estende su parte della Jugoslavia e nella Pen. Balcanica compaiono le ulteriori sottospecie endemiche C. rup. subsp. finazzeri (Adamovic) Hayek e subsp. athoa (DC.) Gugler. Il centro di differenziazione pare localizzabile nella Balcania sudoccidentale; {t4206} è probabilm. una specie ibridogena derivante dall'incrocio {t4205} X {t4207} (c).In coll. con L. Chiapella Feoli (Trieste).Rz. mono- o pluricefalo; f. eretti, scabri, indivisi oppure con pochi rami corimbosi, generalm. semplici. Fg. ± rigide, verdi, scabre, le basali e inf. a contorno oblanceolato (3-5 X 10-20 cm), bipen-natopartite, divise in lacinie lineari di 1 X 8-15 mm, falcate, intere o dentate, terminate da una punta callosa o mucrone setaceo. Capolini (i maggiori diam. 3 cm) con involucro piriforme (12-18 X 10 mm); squame giallo-verdastre con appendice bruna, triangolare, decorrente, con ciglia lat. allungate, pettinate ed all'apice un mucrone generalm. spinuloso; fi. gialli, raram. quasi aranciati, 22 mm; achenio 4 mm con pappo biancastro di 1.5-2 mm.SE-Europ. (Anfiadriatico).(a) subsp. rupestris - F. scabri, subglabri o glabrescenti, eretti, ± afilli in alto; fg. sup. ridotte a lacinie lineari o ± dentate alla base; capolini lungam. peduncolati; spinula debole di 4-10 mm, raram. più; ciglia 1-2 mm. - Prati aridi: Carso Triest.: C; da qui irradia sulle Prealpi Friulane, Trevig. e Vi-cent.; un areale distinto nella Pen. dalle A. Apuane att'Abr.: R; generalm. al di sotto dei 1000 m. - Illirica.(b) subsp. ceratophylla (Ten.) Gugler ( = C. ceratophylla Ten.) - F. ragnateloso-tomentosi almeno in alto, ascendenti, fogliosi in alto; fg. cauline pennatosette con segm. larghi fino a 4 mm, interi o con 1-2 lacinie lat., le sup. fino a poca distanza dal capolino che pertanto risulta brevem. peduncolato; spinula robusta 5-20 mm; ciglia 2-4 mm. - Macereti: App. Centr. dalle Marche (Val Nerina) all'Abr. fino alla Morsica: R; generalm. a 500-1600 m. -Endem.Variab. - La subsp. (a) presenta una certa variab. per quanto riguarda la spinula apicale, ± sviluppata e pungente, talora ridotta ad un mucrone solo, poco più rigido delle ciglia laterali. Una var. hirtella Pospichal con squame inermi e con peli parzialm. ghiandolari non è stata reidentificata, e comunque il locus classicus si trova ora in Jugoslavia. Le piante con pappo lungo quanto l'achenio, descritte come C. adonidifolia Rchb. e ridotte a forme o varietà di, {t4205} sono probabilm. risultato di introgressione in popolazioni di {t4206}. Maggiore interesse avrebbero popolazioni a pappo bruno-violaceo lungo quanto l'achenio, osservate sulle Alpi Apuane ed indicate come C. arachnoidea Viv., che andrebbero ulteriorm. studiate. Sugli Appennini esistono inoltre popolazioni con appendice quasi priva di ciglia.Nota - Mentre questa Flora era in stampa è apparso un lavoro dettagliato su questo gruppo (Feoli Chiapella L., Giorn. Bot. hai. 113: 237-252. 1979), fondato su uno studio biometrico e sierologico delle varie specie. L'Autrice giunge alla conclusione che anche {t4205} (b) deve esser considerata specie distinta, benché affine alla genuina C. rupestris, in quanto bene individuata dai caratteri morfologici già indicati nella diagnosi della subsp. (b). Il suo nome è dunque C. ceratophylla Ten.; si tratta di specie endemica nell'Italia Centr., dove si presenta anche la genuina C. rupestris L., sia pure in differenti ambienti ecologici. Infatti C. rupestris è specie dei prati aridi e stazioni steppiche, mentre C. ceratophylla è specie dei macereti calcarei e degli affioramenti gessosi; inoltre la prima si presenta generata, nella fascia del bosco misto caducifoglio, mentre la seconda è per lo più nella fascia della faggeta.Per quanto riguarda {t4206}, il lavoro di Feoli , Chiapella giunge ad una conclusione piuttosto guardinga sulla possibile origine ibrida di questa specie: infatti essa possiede caratteri sia biometrici che sierologici propri, non sempre intermedi tra i presunti parenti. L'origine ibrida rimane un'ipotesi possibile, solo se è stata seguita da una successiva evoluzione indipendente.

Diffusione

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Portamento

↓ Pianta perenne erbacea

Progressivo

4205

Autore

L.

Nome Italiano

Fiordaliso giallo

Codifica numerica

9476022

Forma biologica

H scap

Tipo di vegetazione

Ambienti aridi sul calc.

Fioritura

da Luglio a Giugno

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Scheda aggiornata

| 1 Fi. gialli o ± aranciati; fg. basali 2(3)pennatosette con segm. lineari larghi 1 mm circa; pappo biancastro lungo ½ dell'achenio

| 2 F. eretto, nudo nella parte sup.; pianta scabra, subglabra o glabrescente; squame con appendice e ciglia di 1-2 mm Sp. Centaurea rupestris subsp. rupestris

| 2 F. ascendente, foglioso nella parte sup.; pianta fioccoso-ragnatelosa; squame ad appendice con ciglia di 2-4 mm Sp. Centaurea rupestris subsp. ceratophylla

| 1 Fi. da giallo-biancastri a purpureo-chiari; fg. basali pennatosette con segm. più larghi; pappo bruno-purpureo lungo circa quanto l'achenio

Sp. Centaurea dichroantha