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Simile a {t5341}, ma f. con spigoli subalati e facce concave; fg. con ligula più larga che lunga (2-5 mm) sui lati sporgente oltre il margine fogliare; glume brune con nervo centr. verde; otricelli bruno-scuri, con superficie papillosa.Probabilm. manca in Italia.Eurosib.Nota - Come C. nemorosa Rebentisch (ma sec. O. Schw. avrebbe priorità C. nemorosa Lumnitzer) sono stati indicati nel secolo scorso per lo più ecotipi nemorali di {t5341}, mentre le piante di ambienti soleggiati sono state riferite a {t5341/b}. Le differenze tra le due specie sono state individuate in maniera chiara già da Haussknecht (in Österr. Bot. Zeitschr., 1877), e successivamente (1922) dal Samuelsson. C. vulpina, riferita in senso stretto al typus linneano, è pianta alveale dei grandi fiumi medioeuropei e siberiani, adattata alle forti variazioni del livello freatico, che verosimilmente manca da noi. Per la distinzione tra le due specie il solo colore delle glume ed otricelli (spesso citato come carattere differenziale) non è sufficiente: osservare gli otricelli maturi con un binoculare a 100 ingrandimenti circa e verificare se la superficie presenta fini papille (C. vulpina) oppure è del tutto liscia (C. otrubae). Poco differente è C. vulpinoidea Michx., con fg. più strette (2-6 mm), inflor. allungata (fino a 15 cm) ed interrotta alla base ed otricelli brevi e tozzi (1-1.5 X 2-2.5 mm)j originaria del Nordamerica, è stata osservata in parecchi Paesi europei (anche in Svizzera, Austria ed Jugoslavia) e presto o tardi finirà per comparire anche da noi.Bibl.: De Lange J. E., Bull. Soc. Roy. Bot. Beh. 24174-177 (1941-42); Senay P., Bull. Mus. Hist. Nat. Paris 17(1945).
5341/b
L.
0525006
H caesp
3-8 dm.
da Aprile a Giugno