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Sp. Carlina acaulis

Erba rosulata generalm. con f. nullo o quasi; rz. ingrossato, legnoso. Fg. generalm. tutte in rosette, a contorno spatolato (3-5 X 10-20 cm, eccezionalm. fino a 34 cm), pennatosette con 6-8 coppie di segm. profondi lobati, spinosi; lamina ± piana e coriacea. Capolino unico, diam. 3-5 cm e più (includendo le squame raggianti); involucro piriforme, poi cilindrico; fg. involucrali esterne lineari, con spine pennate; squame raggianti bianco-avorio, talora venate di scuro sul dorso, lucide, 3 X 25-33 mm; corolla purpurea, cilindrica 1 X 12-15 mm.Centro-Europ.It. Sett. e Centr.: C; nell'It. Merid. progressivam. più rara e per lo più sui rilievi (verso Sud solo fino al Pollino): R, manca nelle Is.Variab. - Generalm. si presenta acaule, con 1 capolino inserito direttam. al centro della rosetta, però è frequente osservare singoli individui caulescenti, con capolino portato da un f. foglioso alto 5-15, raram. 30 cm. Si tratta di piante sviluppantisi alla fine della stagione o dopo la falciatura oppure in particolari condizioni ecologiche (es., al margine di boschi), che sono state indicate come var. alpina Jacq. e var. caulescens DC. (prive di valore tassonomico). Per questa particolarità Goethe cita {t4280} come esempio di metamorfosi dei vegetali, ma questo non è in accordo con le moderne conoscenze provenienti dalla genetica, in quanto la caulescenza non è carattere ereditario. D'altra parte va sottolineato il fatto che Goethe abbia intuito la capacità per questa specie di assumere due forme del tutto diverse (pianta a rosetta/pianta caulescente) quasi senza intermedi, riconoscendo in questo caso il valore preminente della forma (Gestalt) sviluppata come un tutto armonico: in questo egli si dimostra precursore di idee che solo oggi vengono discusse con interesse. Il ricettacolo di {t4280} è commestibile; l'erba può servire come igrometro, perché le squame interne sono raggianti solo con tempo secco, con l'umido si ripiegano verso il centro del capolino.Confus. - Con {t4159}, che spesso vive nello stesso ambiente; per la distinzione di individui sterili si usino questi caratteri:4280. Carlina acaulis L.Rd. verticaleFg. con segm. lat. su piani perpendicolari alnervo centr. Pag. inf. sul nervo centr. glabra o un po' farinosaPag. sup. con nervo centr. arrossato in ⅓ basale4159. Cirsium acaule (L.) Scop.Rz. orizzontaleFg. con segm. lat. sullo stesso piano del nervo centr.Pag. inf. sul nervo centr. con grosse setole riflessePag. sup. con nervo centr. verde o arrossato solo alla base.

Diffusione

Piemonte

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Lombardia

Trentino-Alto Adige/Südtirol

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Liguria

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Portamento

↓ Pianta perenne erbacea

Progressivo

4280

Nome Italiano

Carlina bianca

Codifica numerica

9449010

Forma biologica

H ros

Altezza

4-10(30) cm

Tipo di vegetazione

Prati e pascoli

Altitudine

da 0 a 2100 m

Fioritura

da Settembre a Giugno

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Scheda aggiornata