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(nome del Ramolaccio presso i Romani).P. da annua a perenne, ramosa, alta fino a 1 m., con fg. inf. lirato-pennatosette, a lobo terminale assai grande, ovale o rotondo; le sup. ovali o lanceolate, semplicem. dentate; pt. variam. colorati, (rosei, violacei, bianchi o gialli, con o senza venature più scure).Selvatico o inselvatichito su terreno coltivato e su macerie; 2-5; P. e largam. coltivato in diverse var. della ssp. sativus (L) Domin:
var. niger Ramolaccio. Radice assai grossa, esternam. nera o nerastra;
var. albus. Rafano. Radice bianca e di solito più allungata che nella var. precedente.
var. radicula. Radice. Radice rossa o rosea, globosa, molto più piccola che nelle altre 2 var., con polpa tenera e meno pepata.
La specie sembra originaria dei paesi circostanti al bacino or. del Mediterraneo. Coltivata già dalla più remota antichità dagli Egiziani ed anche dai Cinesi.
L.
da 0 a 2200 m
da Marzo a Maggio