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Corteccia bruno-rossastra scura. Fg. con lamina (diam. 3-10 cm) subrotonda o reniforme, intera; base cordata profonda 1-2 cm; picciuolo 2-6 cm. Fi. precedenti le fg. ed inseriti direttam. sui rami (caulifloria) in fascettì densi; corolla roseo-purpurea (15-20 mm) raram. bianca in piante coltiv.; legume glabro 1-1.5 X 6-10 cm.S-Europ. -W-Asiat. (Pontico).Soprattutto nell'area della Quercus pubescens (pref. calc); inoltre largam. coltiv. come pianta ornam. ed inselvatichito. In tutto il terr. (esci Sard. e Cors.),però non è possibile precisare dove sia origi-nariam. spontaneo: C.Nota - Il baricentro dell'areale italiano sembra essere nella Pen.; sulle colline laziali {t1573} è molto diffuso e dà l'impressione di essere del tutto spontaneo. Montelucci, ritiene infatti che {t1573} sulle pendici calcaree rivolte a SW (pr. Tivoli, etc.) abbia potuto sopravvivere durante il Wurmiano e sia pertanto da ritenere indigeno. In Tosc, e nell'It. Merid. invece {t1573} diviene generalm. più raro; manca nella Pad. occid., mentre un centro secondario appare essere sui Colli Euganei e le Prealpi Vicentine, dove {t1573} compare frequentem. in boschi termofili: qui tuttavia è assai probabile si tratti solamente di una naturalizzazione recente da piante coltivate.
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☨ Albero
1573
L.
Albero di giuda
3526001
P scap
3-8 m
Boschi termofili di latifoglie
da 0 a 800 m
da Marzo a Aprile