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Bibl: Chabert A., Bull. Herb. Boiss. 7: 497-517 (1899); Sterneck J. von, Abh. Zool.-Bot. Ges. Wien 1(2): 1-150 (1901); Soó R. von, Feddes Rep. 26: 179-219 (1929); Soó R., Ada Bot. Acad. Se. Hung. 16: 193-206 (1970).
In questo genere (come pure in Gentianella, Melampyrum, Euphrasia, etc.) si presenta il fenomeno del polimorfismo stagionale: nell'ambito di specie diverse si nota la parallela comparsa di popolazioni a portamento slanciato con fioritura precoce e popolazioni con f. ramosi e fg. addensate a fioritura tardiva. Questo viene spiegato ammettendo che mediante la falciatura dei prati (nei quali queste specie vivono) l'uomo operi inconsciamente la selezione di ecotipi precoci o tardivi: di qui la più moderna denominazione di «varianti ecotipiche». Si distinguono i seguenti tipi principali:
(a) Vernale - F. elevati, rami assenti o pochi, brevi e sterili; fg. tutte presenti alla fior.: interaodi > fg. corrispondenti; senza fg. intercalari (Fg. intercalari = fg. inserite fra le coppie sup. di rami e l'inflor.); fioritura precoce.
(b) Estivale - F. elevati; rami 2-4 paia, fioriferi; fg. tutte presenti alla fior.; internodi > fg. corrisp.; fg. intercalari assenti o 1-2 paia; fioritura estiva.
(c) Autunnale - F. elevati; rami numerosi, arcuato-ascendenti, fioriferi; fg. inf. scomparse alla fior.; internodi < fg. corrisp.; fg. intercalari numerose; fior, tardiva.
(d) Monomorfa (montana) - F. bassi e portam. contratto; rami pochi; fg. tutte presenti alla fior.; internodi < fg. corrisp.; fg. intercalari assenti o 1-2 paia; fior, estiva, soprattutto nella fascia subalpina.
(e) Alpina - F. nani, contratti; rami pochi, brevi, spesso sterili; fg. tutte presenti alla fior., internodi < fg. corrisp.; fg. intercalari numerose; fior, estiva; soprattutto nella fascia alpina.
La nomenclatura di queste forme stagionali è spesso confusa: molti Autori le classificano come sottospecie, il che tuttavia non corrisponde ad un concetto moderno di questo taxon. Abbiamo preferito indicarle tutte come fo., perché riteniamo che esse siano praticamente sprovviste di ogni valore tassonomico.
Le specie europee sono variam. valutate fra 20 e 40 (delle quali circa la metà in Italia). Fra esse si distinguono alcuni tipi morfologici ben caratterizzabili che permettono di delineare circa grosse specie linneane; su questi si ha una triplice stratificazione rappresentata (a) da caratteri di scarsa evidenza, ma assai costanti e ben correlati geograficamente (pelosità nulla, semplice, ghiandolare, corolla cleistolema o anectolema), che permettono di distinguere specie elementari; (b) forme stagionali, molto evidenti, ma prive di valore tassonomico e (c) una forte variabilità individuale.
Le Flore moderne hanno in generale chiavi analitiche che permettono di giungere fino alle specie elementari, il che porta ad una vera e propria atomizzazione, rendendo difficile una sintesi; nella nostra trattazione abbiamo preferito fondarci essenzialmente sui tipi morfologici principali (qui riportati come «gruppi») decentrando su chiavi analitiche parziali la individuazione delle specie elementari.
RACCOLTA - Si facciano sempre collezioni abbondanti (di almeno 10-20 individui comprendendo sia quelli piccoli che i più sviluppati) in modo da avere un campione della variabilità della popolazione. La raccolta abbondante non è un problema, perché i Rhi-nanthus in generale si presentano in gruppi numerosi e la disseccazione si compie senza difficoltà. Preparare subito qualche brattea e qualche corolla ben distese, per lo studio successivo.
DETERMINAZIONE - Il carattere più diffìcile da apprezzare è l'aspetto della corolla: essa è bilabiata e porta sul labbro sup. una caratteristica protuberanza comunemente nota come dente, ma che, per evitare confusioni con i denti delle brattee ed in omaggio al nome del genere (rhinos = naso; anthos = fiore), preferiamo chiamare naso; la corolla è gialla, il naso generalm. violaceo. Per quanto riguarda la corolla si distinguono due tipi principali: corolla anectolema - le labbra divergono fra loro di 45°-90°, quindi la fauce corollina è aperta; in conseguenza, il naso è rivolto in avanti ed il tubo corollino è curvo. corolla cleistolema - le labbra sono quasi parallele, quindi la fauce corollina è chiusa; in conseguenza, il naso è rivolto ± verso il basso ed il tubo corallino è quasi diritto.
CARATTERI COMUNI A TUTTE LE SPECIE - Piante emiparassite. F. eretti (talora ginocchiati alla base) spesso con strie scure o ± pubescenti. Fg. sessili, opposte, lanceolate (7-15 X 20-40 mm), più raram. ovate (fino a 15 X 25 mm) o quasi lineari (3 X 24 mm), regolarm. dentate sul bordo. Racemi spiciformi terminali, densi; fi. all'antesi contigui, alla frutt. gli inf. spesso ± spaziati; peduncoli 1-2 mm; brattee 10-20 mm; calice ovato (6 X 7-8 mm), compresso sui lati, con denti di 2 mm circa; corolla 13-18 mm, gialla con naso violaceo; capsula avvolta dal calice accrescerne (11-16 X 13-20 mm) e ± glabre-scente; semi discoidali circondati da un'ala traslucida (diam. 3-4 mm). - Nelle diagnosi saranno riportati i soli caratteri differenziali.
L.
Cresta di gallo
T scap
☉ Annuale
5-50 cm
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| 1 Labbro sup. della corolla con naso di 1 mm al max.
| 2 Naso formante una protuberanza arrotondata
| 2 Naso triangolare o ± quadrato
| 1 Labbro sup. della corolla con naso conico, lungo 1.3-2.5 mm, cioè 2-3 volte la sua larghezza
| 3 Brattee con denti inf. più lunghi dei sup.
| 4 Brattee con denti inf. aristati, lunghi 5-8 mm
| 4 Brattee con denti inf. lunghi fino a 5 mm, non aristati, i sup. progressivam. ridotti
| 5 Calice (e generalm. brattee) glabro
| 5 Calice e brattee ± tomentose
| 3 Brattee con denti tutti ± eguali fra loro