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Bulbo piriforme con squame brune; f. eretto, cilindrico, glabro, inferiorm. avvolto dalle fg., sotto l'inflor. con fg. più sparse. Fg. inf. lineari a oblanceolato-lineari, lunghe fino a 25 cm, le sup. pro-gressivam. ridotte. Fi. 5-10 (raram. 20) in racemo, profumati; tepali bianco-candidi (in certe cultivar chiazzati o striati di violetto) lunghi 6-8 cm, con apice revoluto.
E-Medit.
Coltivato per ornam., non mostra tendenza a spontaneizzarsi; in tutto il terr.: C.
Nota - Spontanea in Palestina e Libano, questa splendida specie ornamentale era nota già dall'antichità . I greci la coltivavano attribuendole valore rituale come pianta sacra ad Era, la dignitosa dea della purezza, che anche l'avrebbe generata. Afrodite, con un pizzico di malizia, avrebbe però inserito nel fiore il pistillo, di un giallo appariscente e di aspetto fallico (Hehn, Kulturpfl., 1894). La coltura fu ripresa dai romani su vasta scala, anche in serra (Marziale). Nell'iconografia cristiana il Giglio è simbolo di purezza ed appare di frequente in mano all'angelo dell'Annunciazione, tuttavia spesso privo del pistillo.
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↓ Pianta perenne erbacea
4599
L.
Giglio di Sant'Antonio
1072002
G bulb
5-15 dm.
Parchi, giardini.
da 0 a 1500 m
da Maggio a Giugno