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Punta Percià

Due settimane fa siamo andati in montagna. Io e mio fratello con le rispettive famiglie abbiamo trascorso una notte in rifugio. Era la prima volta in rifugio per i bambini.

La mattina poco prima delle 4 noi “matti” ci siamo svegliati, fatto una veloce colazione grazie alla generosità dei gestori del rifugio e abbiamo imboccato il sentiero che risale il vallone dell'Entrelor verso il colle omonimo. Una salita a tratti molto morbida, poi nella parte finale verso il colle un po' più tecnica. Poco prima delle 6 siamo arrivati al colle, ancora prima dell'alba. Visto che eravamo in forma abbiamo deciso di proseguire fino alla Punta Percià, che si trova poco lontana.

Per arrivare a Punta Percià dal colle dell'Entrelor si cammina quasi interamente sul crinale, ed era battuto da un vento veramente gelido. Eravamo un po' male attrezzati, ad esempio non avevo guanti che mi avrebbero aiutato molto a tenere le mani calde. Ma alla fine ci siamo riusciti, nonostante un fix GPS che non arrivava (la vetta non è segnalata in alcun modo se non con un classico “omino” di pietre), abbiamo goduto dell'alba con una luce un po' surreale che illuminava il Gran Paradiso, il Ciarforon, la Grivola.

Eccomi in vetta con il Gran Paradiso alle spalle

Siamo scesi giù lentamente, anche perché il mio ginocchio era già al limite con la salita, e verso le 8 e qualcosa siamo arrivati in rifugio. Tutti erano già svegli, perché ovviamente la notte è stata movimentata.

È stata una bella soddisfazione. Era dalla fine del 2014 che non facevo una escursione alpina di questo genere e non ero sicuro di riuscirci.

La Valle d'Aosta per noi è un luogo particolare perché è legata al tempo dell'infanzia, quando andavamo a trascorrere un paio di settimane a Valsavaranche dove c'erano anche i nonni. E i nonni erano andati lì da sempre. Mio nonno in particolare ha camminato un po' dappertutto su questi monti, quindi si respirava aria di famiglia. E ne avevo bisogno anche per “salutare” in modo non lugubre mia nonna.

Le Alpi stanno evaporando. Poche ore dopo questa nostra “ascesa” c'è stata la drammatica valanga del ghiacciaio della Marmolada. Dobbiamo fare qualcosa.