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"Varchi nell’Etere" di Lorenzo Basilico e Bellard Richmont (5 su 5)
Premessa.
Spesso mi chiedo perché quasi tutte le Case Editrici (in particolare le big) non siano propense ad accettare in lettura raccolte di racconti di autori italiani. Secondo me fanno molto male.
Il libro.
Ho notato come molti autori italiani riescano a dare il meglio nei racconti, in particolare racconti brevi: un coacervo di stile, intensità, idee; dei piccoli capolavori che spesso restano in ombra. E “Varchi nell’etere” non fa eccezione.
Si inizia bene, l’entrata in scena sul tema dei vizi capitali e il destino umano è mostrata da entrambi gli autori in modo originale: urban fantasy da un lato e storico dall’altro. Fa riflettere, si fa leggere senza sforzo ma non allenta la tensione; personaggi e colpi di scena ben definiti e, ciliegina sulla torta, l’ironia legata alla sorte.
Si continua con l’horror, il fantasy classico, la distopia che strizza l’occhio al postcyberpunk; frammenti onirici che trasportano nel profondo dell’anima, assottigliano la linea tra visione e reale, assorbono il lettore nel mondo che sa essere inventato, ma che rispecchia in modo esatto il momento presente.
E ancora: cosa può succedere mescolando filosofia e riferimenti orientali alle brutture della malvagità umana?
Beneinteso, in questa raccolta eterogenea di racconti non si parla di quanto sia cattivo l’uomo, ma se ne mostrano le sfaccettature. Intaccano la convinzione che il plausibile debba essere dimostrabile, invece non sempre accade. Accade invece che l’animo, l’essere in noi, non sia soltanto luce ma anche ombra.
Ed è quello che ci aspettiamo sia mostrato da un racconto ben congeniato. Ma qui di racconti ben fatti ce ne sono molti (tutti).
Con uno stile ricercato e una trama (in alcuni) anche molto complessa seppure comprensibile, i due autori affrontano la sfida del racconto mostrando reietti, draghi, artisti, Dèi della mitologia, in una salsa originale e ragionata, mai scontata.
Davvero complimenti.
Menzione speciale per il racconto “Il divoratore del mondo” perché il racconto più lungo della raccolta, perché i draghi mi piacciono, e mi piacciono anche i riferimenti da cui l’autore (così mi è sembrato) ha preso ispirazione.
Una raccolta di racconti che consiglio a tutti, curata nello stacco tra un racconto e l’altro e priva di refusi.
_EOT
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Speculative fiction author about horror, thriller, fantasy and sci-fi
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